Storia

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 Storia

L'impronta decisamente conservatrice e soprattutto la crescente opposizione agli orientamenti del Concilio provocarono il ritiro del riconoscimento canonico e l'ordine di chiusura del seminario di Ecône (1975). Dopo il rifiuto da parte di Lefebvre di accettare questa disposizione, intervenne lo stesso papa Paolo VI con lettere personali, ma Lefebvre rispose inasprendo la polemica contro la Curia romana e disattese la proibizione di ordinare nuovi sacerdoti e di aprire nuove case. Nel 1976 Marcel Lefèbvre fu sospeso a divinis e la Fraternità Sacerdotale San Pio X entrò così in stato di disubbidienza ma non era ancora scisma. Gli ammonimenti romani e la sospensione a divinis (1976) non hanno impedito alla "Fraternità" di Ecône di trovare seguaci in diversi Paesi.

Dal 1987, il Vaticano ha intrapreso tentativi di conciliazione, culminati nel maggio 1988 in un'intesa che implicava comunque per Lefèbvre il divieto di consacrare nuovi vescovi. Nel giugno dello stesso anno, la contravvenzione di Lefèbvre a questo divieto ha fatto maturare lo scisma, sanzionato formalmente da Giovanni Paolo II con il motu proprio Ecclesia Dei. Ha partecipato alla cerimonia con Lefebvre, come co-consacrante, il vescovo brasiliano di Campos, Monsignor Castro Mayer, che porta con se' nello scisma l'intera diocesi. Il problema non è la validità di queste ordinazioni, ma la sua liceità: si tratta cioè di ordinazioni valide, ma illecite.

Con la Ecclesia Dei però Giovanni Paolo II si spinge oltre ed istituisce una Commissione per facilitare la piena comunione ecclesiale dei sacerdoti e fedeli legati a Lefebvre con la Chiesa cattolica nel rispetto delle loro tradizioni liturgiche, ed invita i vescovi ad una più ampia e generosa applicazione dell' "indulto" per l'uso del Messale Romano del 1962, già concesso nel 1984. Ciò produrrà negli anni larghe defezioni di sacerdoti e fedeli della FSSPX verso la comunione con Roma, che si aggiungono alle defezioni dei sacerdoti che hanno lasciato la FSSPX a causa di divergenze teologiche (alcuni dei quali fonderanno l'Istituto Mater Boni Consilii, di orientamento sedevacantista). Alcuni sacerdoti che celebrano la Santa Messa tridentina, in comunione con il Santo Padre, fondano la Fraternità Sacerdotale San Pietro secondo quanto previsto dal Motu proprio "Ecclesia Dei".

Mons. Lefèbvre e mons. de Castro Mayer muoiono nel 1991. I vescovi della Fraternità Sacerdotale San Pio X consacrano vescovo Licinio Rangel, superiore della Società Sacerdotale San Giovanni Battista Maria Vianney (che opera prevalentemente a Campos, in Brasile).

Dopo la morte di Lefèbvre, anche se il movimento da lui iniziato continua ad avere un certo seguito negli ambienti tradizionalisti cattolici, molti suoi seguaci sono rientrati nella Chiesa cattolica. I loro rapporti con Roma sono regolati da un'apposita commissione pontificia denominata Ecclesia Dei, dal titolo della lettera apostolica di Giovanni Paolo II (2 luglio 1988) che l'ha istituita.

Mons. Salvador Lazo y Lazo rassegna nel 1993 le dimissioni da vescovo di San Fernando de La Union, nelle Filippine, e aderisce alle posizioni della Fraternità Sacerdotale San Pio X.

Nell'agosto del 2000, la FSSPX è stata autorizzata, unitamente ad altre comunità che ne seguono l'impostazione e ne condividono il giudizio sulla situazione della Chiesa, ad organizzare un proprio pellegrinaggio al Grande Giubileo di quell'anno. Sotto la loro guida entrarono nelle Basiliche Vaticane, alcune migliaia di persone, provenienti dai cinque continenti. Molto numerosi erano i gruppi asiatici e dell'Est europeo. Diversi preti della FSSPX hanno anche potuto celebrare battesimi nelle basiliche vaticane.

La Società Sacerdotale San Giovanni Battista Maria Vianney nel 2002 rientra nella piena comunione con il Santo Padre e viene a costituire l’amministrazione apostolica personale per i fedeli di tradizione tridentina a Campos.

Secondo i dati del 2004, la Fraternità è presente in 59 paesi con 453 sacerdoti, 176 seminaristi, 115 suore e conterebbero - si dice - quasi un milione di fedeli ed un altro di "simpatizzanti". In Italia il centro dei lefebvriani è ad Albano Laziale.

I responsabili della Fraternità San Pio X, mons. Bernard Fellay e padre Franz Schmidberger, sono stati ricevuti in udienza da Benedetto XVI, il 29 agosto 2005, nella Villa Pontificia di Castel Gandolfo. Al termine dell'udienza, un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede aveva segnalato che essa era avvenuta "in un clima di amore per la Chiesa e di desiderio di arrivare alla perfetta comunione".

L' 8 settembre 2006, un gruppo di sacordoti usciti dalla Fraternità San Pio X fondano in Francia, con l'approvazione della Santa Sede, l'Istituto del Buon Pastore. Questa nuova comunità, riconosciuta dallo stesso papa Benedetto XVI, celebra la S. Messa e amministra i sacramenti utilizzando esclusivamente i libri liturgici in vigore nel 1962, prima della riforma liturgica.

La Fraternità è attualmente guidata da mons. Bernard Fellay, 48 anni, svizzero, uno dei quattro vescovi ordinati da mons. Lefèbvre nel 1988.

Il ripristino della messa tridentina da parte del papa Benedetto XVI potrebbe facilitare il rientro della Fraternità Sacerdotale San Pio X nella Chiesa Cattolica e la fine dello scisma.

Source : wikipedia

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